Aromaterapia: come usarla in gravidanza e dopo il parto

Aromaterapia: come usarla in gravidanza e dopo il parto

C’è una fase della vita bella e intensa nel corso della quale l’aromaterapia, grazie alle proprietà degli oli essenziali, può regalare piccoli grandi momenti di relax e sollievo: la gravidanza. Ci sono degli accorgimenti che è sempre necessario prendere, in tema di dosaggi e soprattutto di massaggi in determinate aree del corpo che sono da considerare off limits. Ecco perché ci sono degli aromaterapeuti che vengono adeguatamente formati allo scopo e in ogni caso sarà sempre bene consultare il proprio medico o un’ostetrica.

 

Tra i metodi applicativi più popolari degli oli essenziali in gravidanza ci sono il bagno, l’inalazione e i massaggi. Alcuni di questi oli sono però controindicati per questa fase della vita della futura mamma e da evitare in assoluto. Mentre altri, con dosaggi ad hoc e modalità di assunzione specifiche, potranno effettivamente ridurre i disagi legati alla comparsa di disturbi comuni nei nove mesi che precedono l’arrivo di un figlio e poi nella fase post parto.

 

In particolare il riferimento è a nausea, ansia e dolori ma anche stress generico. Tra gli oli essenziali con il ‘bollino verde’ nel corso della gravidanza si possono annoverare limone, mandarino, pompelmo e lavanda. Bollino nero invece per assenzio e artemisia. L’obiettivo dichiarato dell’aromaterapia applicata a questa fase della vita è riuscire a individuare delle metodologie del tutto naturali che permettano alla donna di affrontare al meglio malesseri e fastidi ‘classici’. L’aromaterapia in gravidanza è una pratica che si basa sull’utilizzo degli oli essenziali per donare benessere all’organismo a tutto tondo: da un punto di vista sia fisico che emotivo.

 

Le essenze migliori e le pratiche da evitare

 

In natura gli oli essenziali servono alla pianta per difendersi dagli agenti esterni potenzialmente nocivi. Applicati al nostro organismo lavorano per riportarci a un primario equilibrio: le sostanze oltrepassano la membrana delle cellule e proteggono o rigenerano i tessuti, possono lenire dolori e infiammazioni, migliorando anche l’umore. C’è spesso confusione quando si accostano le tematiche dell’aromaterapia a quelle del momento della gravidanza, ma bisogna tenere sempre presente alcuni concetti base (oltre alla necessità della consulenza con gli specialisti).

Certi oli essenziali hanno delle proprietà eccessivamente stimolanti, quindi potrebbero indurre delle contrazioni, inoltre i loro principi attivi, una volta entrati nel circolo sanguigno, potrebbero oltrepassare la barriera della placenta: ecco perché è così importante un corretto dosaggio.

 

Molte donne scelgono di rivolgersi all’aromaterapia per ritrovare il proprio benessere e riprendere le energie anche una volta passato il momento del parto. Non è raro sentirsi stanche e affaticate, con l’umore piuttosto altalenante: l’aromaterapia può intervenire per alleviare lo stress e riportare l’armonia.

 

Le essenze migliori per un’esperienza di relax dopo il parto? Innanzitutto rosa e lavanda, ma anche rosmarino, geranio e gli agrumi in generale. L’aromaterapia offre la possibilità – tra un pannolino da cambiare e una poppata – di dedicarsi alla cura di sé, per riprendersi dalla lunga gravidanza e dallo stress del parto. Un consiglio per combattere le emicranie? Creare un unguento per massaggi unendo dieci gocce di olio essenziale di lavanda e cinque di menta a un cucchiaio di olio vegetale.