Come usare gli oli essenziali: curiosità e errori da evitare
I modi di usare gli oli essenziali - e di beneficiare delle loro proprietà - sono molteplici e diversi, da valutare caso per caso in base a ciò che si vuole ottenere e alla preferenza del singolo paziente: inalazione, olio per massaggio, gocce per via orale, bagni, impacchi, creme, gargarismi, pediluvi, diffusione ambientale, dispersione e molte altre ancora.
Tutte queste differenti modalità vengono generalmente racchiuse in tre gruppi principali: somministrazione degli oli essenziali per via orale, utilizzo degli oli essenziali per via esterna (attraverso la pelle), diffusione degli oli essenziali nell'ambiente (dunque attraverso l’olfatto).
Queste categorie si compenetrano, e le differenze non sono così nette come si potrebbe pensare, in quanto qualsiasi olio essenziale lavora poi sulla persona in modo olistico. Quindi come si usano gli oli essenziali? Quali sono le tecniche e le attenzioni da avere?
Caratteristiche di un olio essenziale di qualità
Se caratterizzato da alti standard di qualità, un olio essenziale è in grado di mantenere inalterate le proprie caratteristiche nel corso degli anni. Quali sono quelli di bassa qualità?
Gli oli essenziali destinati a un uso ambientale che sono contenuti all’interno di una boccetta trasparente e vengono estratti, in genere, tramite solventi. Quasi tutti gli oli essenziali con il passare del tempo vedono attenuarsi il proprio aroma e perdono di efficacia; la sola eccezione da questo punto di vista è rappresentata dal patchouli, che con l’età migliore.
Come acquistare e usare gli oli essenziali
Se si ha in mente di comprare un olio essenziale, è opportuno verificare che la sua provenienza sia attendibile: da questo punto di vista, è meglio tenersi alla larga dagli oli che provengono dalla Cina. Ovviamente occorre accertarsi che il prodotto non sia scaduto
L’olio deve essere conservato all’interno di un contenitore di vetro scuro. I migliori sono estratti per corrente di vapore o per distillazione, tale procedura deve essere indicata in etichetta. Altrimenti si ha a che fare con un olio estratto con solventi, che però è da evitare.
Utilizza gli oli essenziali conservati con cura
Per quale motivo gli oli essenziali vengono proposti e conservati all’interno di bottiglie e flaconi di vetro scuro? Non si tratta di una questione estetica, ma di una necessità che deriva dalle caratteristiche peculiari di questi prodotti, che sono particolarmente sensibili all’umidità, all’ossigeno, alla luce e al calore. Inoltre, gli oli essenziali tendono a evaporare.
Ecco perché c’è bisogno di un tappo a tenuta stagna. I contenitori in plastica non vanno bene, mentre la temperatura ambiente di conservazione deve essere di circa 16 gradi.
Queste sono solo alcune delle numerose precauzioni che è indispensabile tenere in considerazione nel momento in cui si decide di acquistare un olio essenziale: a volte, infatti, si commettono errori che rischiano di pregiudicare l’efficacia di questi prodotti.
Scadenza oli essenziali: per quanto tempo si possono conservare
È spontaneo domandarsi quanto possano durare gli oli essenziali. C’è una scadenza? Dipende: quelli che vengono estratti dal legno non deperiscono praticamente mai.
La durata degli oli che vengono estratti dai fiori e dalle erbe si aggira tra i 2 e i 4 anni. Un po’ inferiore è la longevità degli agrumi, che resistono non più di un paio di anni. L’importante è che la boccetta sia scura, il passaggio della luce può modificare le proprietà degli oli.
Come usare gli oli essenziali sul corpo
Gli oli essenziali che devono essere applicati sulla pelle vanno abbinati a una sostanza alcalina. In alternativa è consigliabile scioglierli con un olio naturale grazie a cui la vibrazione può essere rilasciata gradualmente. Gli oli essenziali puri vanno sempre diluiti all’interno di una base oleosa vegetale, come l’olio di avocado o l’olio di mandorla, di alta qualità.
È necessario, invece, evitare una diretta applicazione sulla pelle. Il suggerimento è quello di inserire, in un flacone di base oleosa da 50 ml, non più di 20 gocce di olio essenziale; volendo è possibile mettere insieme anche diversi oli essenziali, fino a un massimo di 3.
Come utilizzare gli oli essenziali per i massaggi
Per usare un olio essenziale in un messaggio lo devi diluire in uno neutro base, come jojoba o mandorle di dolci, che ne agevola l’applicazione sulla pelle e assorbimento. Il massaggio aroma-terapico lo si può effettuare su tutto il corpo oppure anche soltanto su una parte.
Il trattamento, già di per sé, è un’azione curativa molto efficace, che abbinata ad un olio essenziale può davvero diventare molto potente I casi in cui risulta vincente sono molti: alleviare stress e tensione nervosa, favorire un rilassamento, sciogliere la muscolatura e ridurre il dolore muscolare ed articolare, migliorare il tono e l'elasticità della pelle.
Per massaggiare il corpo in genere bastano 4 cucchiaini della miscela di base oleosa e oli essenziali. Occorre sapere che una volta incorporati all’interno di una base oleosa, gli oli devono essere utilizzati nel giro di tre mesi: con il passare del tempo, infatti, tendono a ossidarsi sempre di più. Questo è il motivo per il quale occorre limitarsi a quantità modeste.
Le miscele pronte devono essere conservate all’interno di un recipiente a tenuta stagna al buio e al fresco. Solo l’olio essenziale di lavanda può essere applicato sulla pelle così com’è.
Uso Interno degli oli essenziali
Gli oli essenziali hanno un alto contenuto di principi attivi: molecole che, all’interno del corpo umano, sono biologicamente attive. Si tratta di molecole che hanno la capacità di alterare i processi biochimici che si svolgono nell’organismo in senso positivo e negativo.
Per questo motivo, gli oli vanno considerati e usati come dei medicinali: il che vuol dire che se si sta assumendo un farmaco può accadere che l’ingestione di un olio essenziale interferisca con esso. Ovviamente, è opportuno verificare che sull’etichetta del prodotto non sia sconsigliato l’uso interno, privilegiando quelli certificati per uso alimentare.
Dosi di assunzione degli oli essenziali
Le quantità non devono mai superare le 2 o 3 gocce. In vista dell’uso interno, è bene diluirli: per ingerirli, è possibile mescolarli con l’olio di oliva, con l’acqua o con del succo di frutta.
Senza questa precauzione, le mucose della cavità orale rischiano di andare incontro a una forte irritazione. Alcuni oli essenziali sono fotosensibili: vuol dire che possono causare un’irritazione della pelle esposta ai raggi del sole o a quelli delle lampade abbronzanti.
Negli oli essenziali fotosensibili, che non devono essere applicati sulla pelle se si ha in programma di esporsi al sole, ci sono zenzero, pompelmo, mandarino e limone.
Si possono usare gli oli essenziali in gravidanza?
Gli oli essenziali non dovrebbero essere utilizzati in gravidanza, e neppure nei giorni in cui si hanno le mestruazioni. La ragione va individuata nel fatto che alcuni oli si caratterizzano per un effetto ormonale potente e hanno proprietà emmenagoghe: incentivano il ciclo.
Tra gli oli essenziali con queste caratteristiche ci sono quello al ginepro, quello alla salvia, quello al basilico, quello alla maggiorana, quello alla camomilla, quello alla menta piperita, quello alla mirra e quello al finocchio. Le donne incinte dovrebbero limitarsi a impiegare gli estratti di fiori e agrumi, mentre è sconsigliato il ricorso agli estratti di erbe. È indispensabile tenersi alla larga, inoltre, dall’olio essenziale di prezzemolo, che viene ritenuto un abortivo.
Continua a leggere: